Under 19,
a cura di Simone
Sicuramente resta un po di rammarico negli occhi di chi ieri ha assistito alla finale nazionale under 19, dove i nostri giovani dal cuore orogranata si sono giocati il tutto per tutto con l’affermata formazione di Trento. Rammarico perché vincere sarebbe stato il giusto premio per un gruppo che in questi anni ha dato tanto alla società e alla pallavolo di marca. La finale si è chiusa con un perentorio 3-0 a favore dei compagni trentini, che hanno fatto un gioco di altissimo livello. Ogni set è stato combattuto e i giovani trevigiani hanno saputo tenere testa al calibro dell’incontro, considerando anche il fatto che in campo hanno giocato due under 17, Alberto Saibene e Davide Fiscon (classe 1998), i quali hanno peraltro fatto una prova eccellente. Sul podio quindi Volley Treviso alza al cielo la coppa del secondo posto, che non è l’unico premio però conquistato, infatti Sebastiano Marsili porta a casa il titolo di miglior palleggiatore d’Italia. Commenta così Sebastiano il suo premio e la giornata di ieri: "Queste nazionali sono andate ben oltre le nostre aspettative. Purtroppo abbiamo dovuto soccombere a Trento, loro sono stati abbastanza completi e incisivi, sopratutto in battuta ma noi siamo rimasti uniti durante tutta la gara e questo è l'importante. Sono felice e orgoglioso del premio che mi è stato assegnato e posso solo ringraziare per questo il mio allenatore Michele Zanin."
Purtoppo per alcuni atleti di under 19, questo era l’ultimo anno che indossavano la maglietta rossa di Volley Treviso, in quanto hanno raggiunto ormai l’eta massima per partecipare ai campionati giovanili, fra questi Ilario Luisetto, che saluta la sua società con queste parole:
“Quest'anno mi ero ripromesso che non avrei scritto nulla in merito alle finali nazionali di under 19 per non risultare sempre il solito ripetitivo ma credo di non farcela proprio, e quindi ho deciso di scrivere comunque quello che mi salta in testa in questo momento anche a costo di risultare scontato e monotono.
Anche questa stagione è passata, sembrava infinita eppure oramai è già conclusa ed archiviata. Sembrava ieri quando iniziava eppure oggi siamo tutti qui a salutarci e a dirci arrivederci. È stato un anno difficile per tanti versi ma ricco di soddisfazioni che lo hanno reso più leggero, bello e degno di essere vissuto. Per me è stato una stagione anomala, un po' particolare, come tutte del resto, ma è stata la mia ultima stagione con la maglia che mi ha visto crescere in questi anni. Oggi, dopo 7 lunghi anni, si chiude la mia esperienza da atleta a Treviso: un'esperienza che porterò sempre nel cuore ricordandomi dei momenti belli come dei momenti più difficili.
Dopo la finale di stamattina sono uscito dalla palestra con le lacrime agli occhi: lacrime di rammarico certo, ma anche lacrime di malinconia per quella parte della mia vita che si era chiusa giusto qualche momento prima. In questi giorni mi è capitato di ripensare al mio percorso negli ultimi 7 anni e con gioia di rivivere quei ricordi che ancora mi rimangono impressi dopo tutto questo tempo ancora nella mente. Avevo dodici anni quando sono arrivato a giocare a Treviso per colpa, o merito, di Alberto che in un torneo scolastico mi aveva visto per la prima volta. Grazie a lui ho imparato l'amore per questo sport e per i suoi valori. Grazie a lui ho imparato a giocare e a sentirmi importante per gli altri. Di Diego ho sempre avuto un certo timore per quel suo carattere un po' burbero ma non avrei potuto vivere esperienza migliore: con lui ho imparato a non avere paura, mai. Con Leo mi sono sentito grande, ho giocato due stagioni fantastiche giocando prima tra grandi campioni che guardavo dal basso e vivendo una situazione capovolta poi, quando quello grande, almeno anagraficamente, ero io. La stagione che ho passato con Jonny è stato il mio anno più felice, quello in cui sono uscito soddisfatto di me stesso, senza rammarico o rimorso. Con lui ho giocato con una caviglia distorta persino alle nazionali ma con lui ho imparato a non mollare, mai, dando tutto per la squadra, ogni singola forza. Questi ultimi anni con Michele per me sono stati altrettanto importanti e magici: quando tutto sembrava perduto e difficile siamo usciti vincitori anche in condizioni per nulla favorevoli.
Non posso che dire grazie per quello che ho vissuto, grazie per le persone fantastiche che ho incontrato e che mi hanno reso felice. Sembra probabilmente stupito e banale dirlo adesso ma grazie è l'unica cosa che so dire.
Durante questo ultimo torneo quando mi è capitato di raccontare ai più giovani alcuni degli aneddoti e delle esperienze che in questi anni ho vissuto con questa maglia mi sono reso conto, forse per la prima volta veramente, quanto per me questa sia stata fino ad oggi la parte più bella della mia vita che mi ha permesso di vivere col sorriso sulla faccia ogni momento, anche i più faticosi o i più complicati. La parola d'ordine per chi sceglie di viverli, però, è "sacrificio", che non significa solo allenarsi costantemente per un anno praticamente ogni giorno ma per molti vuol dire anche molto di più. Vuol dire rinunciare ai sabato sera con gli amici, vuol dire vivere lontano da casa o farsi due ore di macchina per allenarsi, vuol dire sacrificare la famiglia, vuol dire rinunciare a tanto perché "oggi ho allenamento", vuol dire tornare a casa alle 10 di sera stanchi morti dopo giornate impegnative, vuol dire cercare di fare andare tutto per il meglio, vuol dire non mollare mai... Alla fine di ogni stagione però ciò che ci si ricorda è la soddisfazione, la gioia e l'orgoglio di quei pochi momenti finali più che tutti i sacrifici di un anno intero che scompaiono davanti a una medaglia.
È con un po' di tristezza che per l'ultima volta mi sento di dover e voler ringraziare chi un sogno apparentemente irrealizzabile lo ha reso reale ricordando a tutti che "tutti abbiamo le ali ma solo chi sogna può volare". Scorderò sicuramente qualcuno ma il mio grazie va davvero a tutti, dal primo all'ultimo, dalla persona più presente a quella più in ombra. Grazie a tutti, grazie a chi c'è stato in questi anni, grazie a chi c'era oggi, grazie a chi ci sarà domani e sempre. Grazie a chi ha volato in alto per noi, grazie a chi è rimasto a terra a guardare. Grazie a chi ci ha supportato e sopportato, grazie a chi ci ha guidato ed accompagnato, grazie a chi non ha mollato e c'ha creduto fino alla fine e continuerà a crederci ancora.
Grazie ai nostri genitori che hanno continuato a portarci in palestra (grazie mamma che mi scarrozzi da 7 anni a questa parte) e a tutti i nostri sostenitori che dalle tribune hanno battuto per primi la carica con un tifo spettacolare che ha dovuto archiviate damigiane, trombette, tamburelli e quant'altro solo a causa di strane ordinanze. Grazie a tutta la società del Volley Treviso che in questi ultimi anni ha saputo reinventarsi mantenendo sempre altissimo il livello grazie ad uno staff di primo livello. Grazie a Michele De Conti sempre presente. Grazie a Guido che con la voce si è sempre fatto sentire e con il cuore ha fatto qualsiasi cosa per tutti noi. Grazie ai mitici Alberto e Stefano che con il loro lavoro hanno cercato di fare di noi veri atleti cercando di farci raggiungere la migliore forma fisica possibile. Grazie a tutti i tecnici che in questi anni ho potuto conoscere e con cui ho avuto l'onore di poter lavorare: grazie ad Alberto, Diego, Leo e Jonny per tutti gli anni magnifici che ho passato con loro. Grazie a tutti i collaboratori che lavorano quotidianamente in palestra per garantire a ciascuno di noi il massimo della qualità: grazie a Roberto, Mauro, Erika, Dario, Ennio, Mario, Alessandro e tutti i tecnici e dirigenti di questa grande società che ho conosciuto. Un grazie particolare per me va al grandissimo Michele che ha saputo capirmi senza bisogno di parole, che ha valorizzato il lavoro è il sacrificio di ognuno di noi mostrandosi sempre la grande persona di sport che è. Grazie a Federico che nonostante sia una personalità un po' strana è un fondamentale punto di appoggio. Grazie per il suo lavoro dietro le quinte che, fatto magari anche solo di poche parole o di una battuta, ha dato tanto a tutti e a me in particolare. E infine grazie a noi, grazie a tutti gli splendidi atleti con cui ho condiviso in questi anni un progetto sportivo comune ma grazie soprattutto alle magnifiche persone che si celano dietro quegli atleti. Grazie a ognuno di voi che tutti in modi diversi mi avete dimostrato tanto in questi lunghi anni. Grazie al mitico Norbe, un esempio per tutti che ha sacrificato tutto per la pallavolo dimostrandosi un grande campione al quale devo tanto. Grazie ad Ale che sono sicuro crescerà ancora tanto. Grazie a Seba, l'unico rimasto di quella squadra nella quale entrai per la prima volta 7 anni fa. Grazie a Mamba che con il sorriso ha affrontato una partita di vita che sarebbe stata difficile per tutti (Mamba ti voglio bene perché hai sempre detto quello che pensavi senza farti problemi, anche quando mi mandavi a quel paese). Grazie a Michele che con semplicità ha saputo starci accanto in questa stagione mettendosi sempre a disposizione. Grazie a Pinna che anche quest'anno il compleanno l'ha festeggiato giocando. Grazie al piccolo Davide che in questo torneo si è dimostrato grande giocando sempre con una luce speciale negli occhi simbolo della passione che lo spinge alla pallavolo e che gli auguro di non perdere mai. Grazie a Fede che si è dimostrato un grande e con il quale sono stato felice di essermi allenato. Grazie ad Alba che dalla sua ha una grandissima forza di volontà che lo farà volare in alto. Grazie a Sgarge con il quale mi sono divertito un sacco a scherzare. Grazie al nostro campione Cesto che sono certo che se vorrà potrà diventare un grande giocatore. Grazie al piccolo Santi a cui auguro davvero il meglio per il suo futuro. Grazie a tutti gli altri che in questa lunga stagione hanno sudato in palestra con noi: grazie al mitico Borto sempre il numero uno tra i bomber. Grazie a tutti quelli che sicuramente ho dimenticato ma che per me sono stati compagni importanti di un viaggio che ci ha visto volare tra le nuvole.
Ora che questa avventura si è conclusa il ricordo per me rimarrà impresso nel mio cuore con un grande sorriso nonostante i mille sacrifici, i mille sconforti e le difficoltà che in questo percorso inevitabilmente si incontrano oltre alle grandi soddisfazioni che ogni anno si colgono nonostante tutto e che anche quest'anno abbiamo raggiunto dimostrando a tutti quanto il cuore valga di più di molto altro.
Di oggi porterò nel cuore le lacrime che non pensavo di versare dopo così tanto tempo dall'ultima volta per una finale persa e che ho visto scendere anche dagli occhi di molti dei miei compagni che hanno investito tutti se stessi in ogni singolo pallone. Ricorderò gli abbracci con il cuore in gola a quelle splendide persone dello staff tecnico che in questi anni non mi ha insegnato solo a giocare a pallavolo ma che mi ha insegnato a diventare un uomo con dei valori veri. E infine ricorderò quel coro di "ciao Ila" che quando ho aperto per l'ultima volta la porta dello spogliatoio per tornare definitivamente a casa tutti i miei compagni mi hanno rivolto arrivando a toccare davvero il fondo di un'anima che c'ha creduto sempre e che nonostante non abbia mai raggiunto la vetta è come se l'avesse fatto.
Grazie a tutti,
Ilario”