JHONNY CAPPELLETTO, U18: ABBIAMO UN OTTIMO GRUPPO SUL QUALE COSTRUIRE IL LAVORO FUTURO

a cura di Claudio

Non solo Michele Zanin in casa Volley Treviso rappresenta l'eccellenza.
La forza del gruppo degli allenatori da lui capitanati è insediata in tante piccole caratteristiche che rendono il sistema "Treviso" unico in Italia. 
A tessere la trama di questa "collaborazione" ci sono però prima che allenatori, uomini di grande spessore che quotidianamente si impegnano a trasmettere valori tecnici e di vita.
Talvolta, possono sembrare duri per la loro autorevolezza, ma sono sempre spinti dal desiderio di far eccellere l'atleta, qualunque sia il suo livello di partenza e di arrivo. 
Uno di questi è Giovanni "Johnny" Cappelletto, tecnico della formazione Under 18.
Anche Johnny frequenta gli spogliatoi orogranata da diversi anni e ha visto passare tanti atleti che al termine del percorso sono diventati campioni di serie A. 
Sono ben 3 i titoli tricolore appesi alla sua maglia a testimonia della bontà del lavoro che quotidianamente svolge. 
Gli rivolgiamo qualche domanda ascoltando il suo pensiero e gli auguriamo un grosso in bocca al lupo per la stagione. 


Ciao Jhonny, una nuova stagione alle porte. Da questo primo periodo di lavoro quali segnali hai colto e quali obiettivi hai fissato per il tuo gruppo?

Il bello della nostra situazione di allenatori nel settore giovanile è che ogni anno il gruppo cambia quasi radicalmente e assume diverse connotazioni rispetto l'anno precedente. Ciò che è molto importante per noi, al di là delle questioni tecnico/tattiche associate ad un modello di prestazione superiore da far acquisire agli atleti, è riuscire a far scaturire delle dinamiche di gruppo indirizzate alla collaborazione, alla condivisione degli obiettivi, all'acquisizione di un forte senso di appartenenza. Sono tutti atteggiamenti che nel corso dell'anno riescono a far crescere il gruppo in modo positivo superando con tranquillità le normali problematiche che si possono incontrare. Il gruppo di quest'anno mi sembra un ottimo gruppo dal punto di vista delle qualità tecniche alle quali si dovrà per forza di cose associare un aumento progressivo delle qualità fisiche in modo da sopportare i crescenti carichi di lavoro e per questo siamo fortunati di poter contare sul prezioso lavoro del nostro preparatore atletico Andreoli specializzato nelle dinamiche di crescita giovanili.
Sappiamo bene dove vorremmo arrivare, ma non sappiamo ancora quali strade prenderemo e quali strategie utilizzeremo per far arrivare i nostri atleti ad un livello di gioco che permetta loro di avere delle soddisfazioni ma soprattutto di farli crescere alle loro massime possibilità. Qualsiasi decisione verrà comunque presa in collaborazione con tutto lo staff e a seconda delle esigenze che si presenteranno nel nostro cammino. 

Come sarà per te vivere distante da La Ghirada?

Sarà un anno difficile per il nostro gruppo lontano dalla Ghirada. Il confronto giornaliero con gli altri tecnici era un valore aggiunto, una eccellenza che qualificava il nostro vivere insieme e il nostro lavoro ma ciò non deve costituire un problema. Io dico sempre ai miei ragazzi che bisogna trovare soluzioni, più che criticità, il campo da gioco è sempre quello e i nostri ragazzi devono abituarsi ad allenarsi in tutti i campi visto che metà delle partite vengono giocate fuori casa.

Il Campionato di Serie ci vede spesso protagonisti nel girone di ritorno con qualche difficoltà in più nel girone di andata: ci vuoi spiegare i motivi?

Sono certo che all'inizio avremo qualche difficoltà soprattutto nel campionato di serie. La squadra è molto “giovane” (3 soli 2000) ma sono sicuro che nel corso della stagione riusciremo ad essere competitivi in tutte le categorie.

Per ultima una nota di colore: Antonov Oleg, cresciuto a La Ghirada e titolare in nazionale è solo uno dei tanti atleti che ha percorso questo cammino: è sempre un’emozione vederli in campo con la maglia azzurra? 

E’ grandissima soddisfazione vedere i nostri ex atleti calcare campionati importanti (nazionali, serie A…) e quello che ci rende ancora più orgogliosi è che, quando abbiamo la fortuna di confrontarci con loro, ricordano sempre tutti l’esperienza vissuta nel settore giovanile della nostra società come un’ esperienza molto formativa che ha segnato in positivo la loro carriera di campioni.

 

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