E' TEMPO DI BILANCI E... BUON ANNO VOLLEY TREVISO!

a cura di Claudio

 

Sta per terminare questo 2019 ed anche sotto il profilo sportivo, nel mezzo della stagione in corso, è tempo di bilanci. Il mio bilancio.

La foto più bella per me è rappresentata, forse, dalla squadra Under 18 di coach Johnny Cappelletto che, nel mezzo del campo di Chianciano Terme, urla a squarcia gola “Siamo noi, siamo noi… i campioni d’Italia siamo noi” ricordando a tutti – con il cuore pieno d’orgoglio – che Treviso può dire ancora la sua nel panorama del volley nazionale.
Del resto, non è un caso se la nostra formazione è l’unica arrivata fino in fondo nel campionato under 18 senza avere alle spalle un team di Serie A. 

C’è stata la Sisley, certo, ma dal 2012 oramai camminiamo con le nostre gambe e con la nostra consapevolezza tecnica di scuola di volley che si basa su una squadra di tecnici, preparatori e fisioterapisti che avanza compatta come il granito. Nulla è cambiato da quel 2012 se non la stampa che abbiamo nelle maglie. La determinazione, commovente, dei nostri allenatori non è indietreggiata di un millimetro.


I nostri tecnici, appunto, sono davvero la pietra miliare di questa realtà. Se tutti i team, nel finale della stagione 2018/19, si sono aggiudicati l’accesso alle finali nazionali (per l’ennesima volta) è solo lo specchio di un lavoro quotidiano minuzioso, accurato e sempre più complesso che mira ad educare giovani del territorio all’attitudine ad essere atleti (fortuna e qualità fisiche permettendo) affacciandosi al panorama del volley di alto livello già consapevoli di cosa vuol dire lavorare duro.

È stato un anno tosto sotto il profilo morale, a marzo abbiamo ricevuto una notizia di quelle che non vorresti mai sentire. Più importante di tutte le vittorie e le sconfitte. Ettorino è stato costretto a fermarsi per qualche mese, nove mesi, in realtà, per combattere un altro match. Una notizia che ci ha, nello sgomento, fatto sentire forse ancora più uniti. Ho visto tanti ragazzi, genitori, tecnici ed i dirigenti in una continua volontà di portare un segno di supporto, ognuno a proprio modo. Ed il rientro in campo di Ettore, sabato 21 dicembre, è stato uno dei momenti più alti di sport e di vita che abbiamo visto nelle nostre palestre. Non c’è stato nulla di particolare ed è per questo che è stato così bello; come quando si rientra a casa dalla propria famiglia dopo un lungo viaggio che c’è sempre qualcuno che ti dice, terminati gli abbracci ed i saluti, “bentornato, adesso riprendiamo da dove eravamo rimasti… forza”. Da questa storia mi sento di dire che abbiamo imparato di più di quel che abbiamo dato in termini di determinazione e coraggio. Sono convinto che ai compagni di squadra di Ettore servirà nella loro vita futura, sono lezioni che restano indelebili dentro di noi e per questo mi sento di ringraziare tutta la famiglia Michielan. Per la loro purezza e per la loro disponibilità nel condividere un millesimo del loro dolore con noi, senza mai chiudersi a riccio. Vi vogliamo bene. 

Ma è stato anche un anno di cambio di una risorsa tecnica, dopo un lungo periodo senza variazioni. Ci ha salutati Alberto Tosatto con un lungo trascorso in orogranata ed è entrato a far parte del gruppo Simone Cappelletto.

Alberto è cresciuto con Volley Treviso alla guida dell’under 13 e certamente il quid condiviso è stato molto. Lo abbiamo ringraziato nella cena di fine stagione augurandogli il meglio perché se siamo dove siamo è anche merito suo.
Simone entra con la sua frizzantezza in una macchina che corre veloce, ma siamo certi che saprà farne parte egregiamente e che riuscirà a portare valore non solo sul piano del gioco ma anche sul piano morale ed educativo che sono, forse, qualità più importanti nella sua categoria di gioco.

Come non ringraziare, infine, Trentino Volley che grazie alla partnership dà continuità al nostro progetto giovanile ponendo davanti a noi un faro importante. L’eccellenza di un team radicato nel proprio territorio che trasuda grande solidità e professionalità può portare solo benefici al nostro movimento.

Arriva dunque un 2020 ricco di appuntamenti. Mi piace pensare che il ritrovato entusiasmo del gruppo dirigenziale possa portarci nuova linfa ed ambizione rimanendo solidi nel nostro progetto giovanile.

L’amministrazione comunale potrà certamente contribuire al nostro percorso assegnandoci una, ormai agognata, casa. Non è facile rimanere solidi e svolgere un buon lavoro tecnico con tanti luoghi di lavoro diversi dove operare. I tecnici fanno davvero i “salti mortali” per riuscire a garantire un lavoro di alto livello ai nostri atleti: dalla sala pesi all’allenamento con palla in continuo movimento di certo non aiuta alla continuità sportiva e a rafforzare il gruppo.
Il Sindaco si è ufficialmente impegnato davanti al Presidente e ad una rappresentanza della squadra di serie B e noi siamo sicuri che rispetterà quanto detto tentando di ripagarlo raggiungendo ancor più importanti risultati che tengano alto il nome di Treviso in Italia.

Sarà importante, infine, continuare con grande determinazione nel nostro progetto tecnico.
Facendo capire ai nuovi atleti ed alle famiglie che l’obiettivo di questa società consiste nel mettere al centro dei nostri sforzi la crescita individuale di ogni singolo atleta in un contesto, primario, dove l’importanza della squadra è sovrana.
Dove la vittoria è la naturale conseguenza dell’operato quotidiano che si compone inevitabilmente di sacrifici e di qualche delusione.
Sarà importante soprattutto continuare nel far capire con l’allenamento di tutti i giorni che la nostra quotidianità, attraverso internet e i social, ci porta ad essere esagerati gestori della nostra reputazione e della nostra immagine, e che nella pallavolo a volte è meno importante avere il numero 10 sulla schiena, chiamarsi Cristiano Ronaldo o Novak Djokovic. A volte conta di più essere ottimi gregari.
I bomber possono farci vincere le partite, certo, ma è irrealistico pensare che nel nostro sport un singolo possa fare la differenza. Se un attaccante non ha un alzatore che alza la palla non combina nulla. E in un team non possono esserci 12 “fenomeni”.

Diamo importanza e centralità ai nostri figli, tifiamo per loro senza oltrepassare mai la distanza che deve esserci e che è utile a far vivere la propria esperienza sportiva in autonomia: sbagliando, cadendo, uscendo dal campo e restando a guardare le partite dalla panchina, rialzandosi e, se Dio vorrà, trionfando. Le partite le vince sempre il gruppo con la tecnica ed il giusto atteggiamento, noi siamo un contorno. Il nostro compito sta nel supportarli, educarli allo sport, ma – voglio ribadirlo – lasciando loro libertà di espressione. Ci pensa l’allenatore ad allenarli. La società, un domani, sarà lo specchio della nostra realtà sportiva ed è uno dei nostri compiti allenarli a tutto ciò. 

Concludo, quindi, questo mio sconclusionato pensiero augurando a tutta la famiglia orogranata un 2020 ricco. Un 2020 sempre migliore, ma soprattutto un 2020 dove ognuno di noi possa lavorare con serenità senza mai perdere il faro che ci guida: l’essere “scuola di pallavolo”.  

 

Auguri!
Claudio Busato

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