UNA GRANDE PASSIONE, PER IL LAVORO E PER LO SPORT: IL SEGRETO DI INDUSTRIAL FORNITURE MORO

a cura di Valentina

L’azienda trevigiana, tra i leader nel commercio di trasmissioni meccaniche e utensilerie del Triveneto, ha appena festeggiato il trentaseiesimo anniversario dalla fondazione e sembra avere un’inesauribile forza propulsiva che le permette di crescere e stare al passo coi tempi. Un’energia dalla quale non si può non restare contagiati nel momento in cui si fa la conoscenza dei fratelli Vittorio e Walter Moro, due dei cinque soci dell’azienda, presenti sin dal primo giorno di vita di Industrial Forniture Moro: “L’azienda è nata il 9 gennaio 1984, da un’idea di quattro di noi fratelli e di nostro padre Armando. L’Italia stava attraversando un periodo di crisi in quegli anni; lavoravamo tutti e cinque per un’altra azienda e abbiamo deciso di metterci in proprio”. In poco tempo l’azienda inizia ad ingrandirsi, vengono assunti dei dipendenti ed entrano altri soci, fino ad arrivare all’attuale “formazione”: i fratelli Vittorio, Walter e Sandro Moro più i due colleghi Silvano e Luigi Donadi. Un gruppo che, come succede nelle grandi squadre, funziona grazie alla condivisione degli obiettivi: “Il nostro punto di forza è senza dubbio la coesione: siamo ancora tutti e cinque operativi e prendiamo le decisioni insieme. Inoltre, siamo accomunati da una grande passione per il nostro lavoro e da una serie di valori, tra i quali la volontà di non dipendere da nessuno e di contare solo su noi stessi e sui nostri mezzi. E’ quest’inclinazione che ci ha permesso di espanderci costantemente negli anni, senza subire battute d’arresto: saper aspettare il momento giusto per compiere il prossimo passo è fondamentale”.

Una “ricetta” per il successo che funziona: oggi Industrial Forniture Moro conta circa sessanta dipendenti e tre sedi nel territorio, a Treviso, Ponzano e Conegliano. “A Ponzano c’è la sede operativa, nonché la più grande, mentre la sede legale è rimasta a Treviso: un legame con la nostra città che abbiamo fortemente voluto mantenere”. Legame che l’azienda da sempre coltiva anche sostenendo le realtà sportive del territorio: “Abbiamo iniziato circa venticinque anni fa sponsorizzando il team di ciclismo di Spercenigo e non abbiamo più smesso: abbiamo lo sport nel sangue e nel tempo abbiamo sostenuto realtà di diversi sport, per la maggior parte settori giovanili, perché crediamo che lo sport abbia una grande funzione educativa. E’ facile al giorno d’oggi per un giovane prendere delle strade sbagliate: praticare uno sport vuol dire non solo fare fatica fisica, ma anche e soprattutto impegnarsi per raggiungere degli obiettivi, di squadra e personali, sacrificare qualcosa per riuscire, lavorare in un team. Tutte cose non scontate e che sono importantissime nello sviluppo di una persona”. Tra gli sport preferiti dei Moro, soprattutto di Vittorio, c’è proprio il volley: “Mi sono avvicinato a questo sportVittorio Moro quando è nata la Sisley, nel 1987: con molta curiosità sono andato a vedere la squadra alla prima partita al Palaverde ed è stato un colpo di fulmine. Mi sono perso pochissime gare: ho seguito la squadra anche quando è dovuta “emigrare” a Belluno. Uno dei miei giocatori preferiti è stato Andrea Gardini, inarrestabile in attacco e grande trascinatore, ma sono tantissimi i grandi campioni passati alla Sisley. Le vittorie che ricordo con più entusiasmo? Due su tutte: il primo storico scudetto contro Milano nel ‘94, con l’ultimo attacco del brasiliano Negrao destinato ad uscire ma poi toccato in difesa da Zorzi (allora in forza alla squadra meneghina, ndr), e la vittoria della Champions League a Vienna nel 1995”. Tanti ricordi di vittorie sportive e altrettanti ricordi di successi aziendali: “Tutti i trasferimenti in strutture più grandi sono stati motivi di orgoglio e gioia per noi - ricorda Vittorio – Più di recente, invece, abbiamo investito in alcuni magazzini verticali ad alta automazione. Stare al passo con i tempi e provare ad anticiparli è la chiave ed è quello che cerchiamo di fare in tutti gli ambiti. Anche per quanto riguarda la sostenibilità: proprio in questi giorni stiamo abbandonando completamente il gas per passare al 100% all’energia elettrica che autoproduciamo grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici”.

“Può sembrare esagerato – conclude Walter – ma per me ogni giorno di questi trentasei anni è stato una gioia: quando si ha una profonda passione per il proprio lavoro la fatica non è più un peso e si tende sempre all’eccellenza”.

 

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