IL PRESIDENTE DAVID MORO: “FELICE DI RIVEDERE I RAGAZZI IN CAMPO. GRAZIE AGLI SPONSOR CHE SONO RIMASTI AL NOSTRO FIANCO”

a cura di Valentina

Tra le persone che continuano a credere in Volley Treviso e a non lasciare niente di intentato perché continui a rappresentare quella scuola di pallavolo e di vita che nel corso degli anni ha forgiato tanti giocatori, c’è David Moro, presidente del club orogranata dal 2015, nella vita socio di un importante studio di commercialisti e presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Treviso.

In questa settimana che ha segnato il ritorno alla competizione per quasi tutte le formazioni orogranata, il dott. Moro sottolinea l’importanza di questa ripartenza dopo tutti questi mesi: “Sono e siamo contenti di aver finalmente ricominciato i campionati – dice con soddisfazione – È chiaro che la priorità è operare affinché i nostri atleti e i nostri staff si allenino e giochino in sicurezza, nel pieno rispetto dei protocolli, ma la gioia che vediamo nei ragazzi mentre tornano in campo dà la misura di quanto sia importante l’agonismo e in generale lo sport per loro”.

Da ex atleta (ha un passato da calciatore nelle giovanili del Montebelluna) e da padre di due giovanissimi pallavolisti (Giulia e Umberto), Moro conosce benissimo il valore dello sport, al di là dei risultati: “Che si vinca o che si perda, è l’aspetto educativo a contare nello sport giovanile ed è questo che sta venendo a mancare per tantissimi ragazzi a causa della pandemia; oltre naturalmente alla socialità, che di fatto è stata quasi azzerata. La ripartenza dei campionati, anche se più brevi e con formule diverse, permette di riprendere l’intervento educativo dello sport che si è fermato l’anno scorso e che dobbiamo cercare invece di far continuare, altrimenti saranno due le stagioni perse e per dei ragazzi così giovani vorrebbe dire restare privi di una fetta importante della propria crescita”.

Nonostante i mesi senza campionati, le squadre di Treviso che rientravano nelle categorie riconosciute di interesse nazionale da Fipav e Coni hanno sempre continuato ad allenarsi: “Sì, abbiamo fatto di tutto per allenarci sempre, quando consentito. Mi preme sottolineare che è stata un’assunzione di responsabilità molto importante, ma altrettanto dovuta ai nostri giovani. Siamo sempre stati consci dell’attenzione che deve essere messa nell’applicazione dei protocolli e tutti stanno facendo un lavoro egregio nel gestire tutto, da dirigenti e allenatori, che ringrazio, agli stessi atleti. Ovviamente ci sono stati alcuni casi, che comunque abbiamo scelto di gestire con ancora più cautela rispetto a quanto previsto”.

È anche grazie al sostegno degli sponsor che Volley Treviso ha potuto continuare l’attività di tutte le squadre e il dott. Moro, da commercialista molto vicino alle realtà imprenditoriali del territorio e non, è il primo a esserne consapevole: “Quasi tutti gli sponsor che avevamo prima della pandemia hanno scelto di continuare a sostenerci e non posso che ringraziarli a nome di tutta la società per gli sforzi che stanno facendo. Il loro aiuto per noi è fondamentale e ci permette di mantenere quella struttura già esistente e che stavamo iniziando pian piano a rinforzare prima della pandemia”.

Ma dalle sue parole arriva anche la certezza che per far sì che aziende e realtà sportive si risollevino con più slancio da questa situazione, un percorso condiviso può dare ottimi risultati: Lo sport e il tipo di educazione che lo sport dà sono importantissimi per le aziende: da uno studio condotto da Ca’ Foscari risulta che le grandi multinazionali cercano profili che abbiano un passato da sportivi alle spalle, meglio ancora se a livello agonistico. Lo sport abitua a lavorare in squadra, a gestire le variabili, a puntare al risultato e ad accettare la sconfitta; sono cose non scontate nel bagaglio di un giovane che si affaccia alla vita lavorativa. Le realtà sportive giovanili danno un grosso contributo alla formazione dei cittadini di domani ed è nell’interesse delle aziende sostenerle, come anche in quello del sistema pubblico. Bisognerebbe intervenire sulle aziende e dare respiro al sistema economico per favorire lo sport giovanile, fondamentale per il nostro tessuto sociale”.

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